25 APRILE
Montefeltro: 75^ Festa della Liberazione senza cittadinanza ma ripresa e trasmessa da TRC
Pubblichiamo la riflessione del Presidente ANPI territoriale

〉 Montefeltro 24 apr 2020 / 22:38

A causa delle restrizioni dovute ai provvedimenti recentemente emanati al fine di contrastare la diffusione del covid-19 (coronavirus), la consueta celebrazione della Festa della Liberazione per il Montefeltro a Petrelle di Piandimeleto verrà svolta ma con la sola partecipazione di una delezione di sindaci e delle forze dell’ordine che commemoreranno i caduti per la libertà.

La cerimonia sarà ripresa da Tele-Radio Carpegna e sarà immediatamente visibile nel primo pomeriggio dalla Web-TV di trcarpegna.net e nei vari canali social.

Una riflessione personale di Marco Bernardini, presidente ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) Montefeltro: «Questo 25 aprile è il 75° anniversario della liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, un traguardo importante e un lasso di tempo così lungo che raramente l’Italia e l’Europa avevano vissuto in pace e libertà. Avremmo voluto celebrarlo come la circostanza meritava.
Invece ci siamo trovati a dover affrontare una situazione inedita che molti hanno paragonato ad una guerra a causa della conta giornaliera delle vittime, della morte senza il conforto dei propri cari che non possono nemmeno elaborare il lutto con i feretri che vengono trasportati per la tumulazione su carri militari anonimi.
Ma a mio avviso la similitudine si ferma qui: la guerra è una invenzione tutta umana che l’uomo ha praticato sin dalla notte dei tempi, mai per una questione di sopravvivenza ma sempre per prevaricare il suo simile, per ribadire il suo dominio il suo interesse sugli altri, invece in questo caso ad agire è una forma di vita primordiale, forse una delle prime che ha conosciuto il nostro pianeta, i virus, appunto. Essi stanno facendo solo ciò che devono fare per vivere: infettare altre forme di vita, tra l’altro anche poco intelligentemente, provocando la morte di chi li ospita e quindi, in fin dei conti, anche la loro stessa. Non possiamo però pretendere dai virus razionalità, caratteristica assai rara anche nella specie umana.
L’uomo lo sa benissimo, perché da sempre ha dovuto subire le conseguenze di questo ospite non gradito e grazie ai progressi della scienza oggi, anche se non tutto, molto sa di loro: come sono fatti, come si riproducono, dove si riproducono e soprattutto cosa si dovrebbe fare per tenerli lontani.
Invece l’uomo, specialmente in questi ultimi decenni, nonostante gli avvertimenti che venivano da più parti, ha continuato con presunzione di onnipotenza a sfruttare questo pianeta come se non avesse una fine, senza minimamente curarsi dei chiarissimi segnali che da esso venivano, ignorandoli e persino negandoli.
Questo 25 aprile potrebbe rappresentare la “Resistenza” verso questo modo dell’uomo di concepire il pianeta che lo ospita, cercando di cambiarne il paradigma, fermo restando la Resistenza, chiamiamola “classica”, verso quel fascismo cangiante e multiforme che oggi è più che mai “VIRULENTO”».

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