L'IMPRESA
Il Panathlon Pesaro premia i Belfortissimi in cammino
51 giorni, 902 km e 35 tappe

〉 PESARO 30 mar 2022

51 giorni, 902 km, 35 tappe, in piena pandemia. È l’impresa compiuta da I Belfortissimi in Cammino, cinque ragazzi di Belforte all’Isauro che hanno compiuto il Cammino di Santiago di Compostela. Tra loro, grazie all’ausilio di Joelette, una speciale sedia a rotelle da fuoristrada, Marco, giovane con disabilità.

Il Panathlon Club Pesaro ha scelto di assegnare a questi ragazzi il Premio Fair Play 2021: “per aver compiuto una grande impresa onorando i valori dell’amicizia, dell’etica e della generosità”.

«Ci conosciamo dall’infanzia, siamo cresciuti insieme – Raccontano Marco, Cristiano, Davide, Adam e Manuel – Belforte è un paese di 600 abitanti, ci si conosce tutti. È un paese piccolo, che non ha molte iniziative per i giovani, così nel 2016 abbiamo pensato di renderci protagonisti e creare qualcosa. Abbiamo iniziato con una cena medievale nel castello di Belforte. L’idea del cammino è nata prima della pandemia, da un’idea di Michela (la mamma di Marco, ragazzo con disabilità), ma l’abbiamo subito accolta tutti. Ci abbiamo messo circa 4 mesi per organizzarla. È stata un’esperienza unica. Il primo giorno abbiamo subito dovuto affrontare degli imprevisti, dalla pioggia ad un problema al freno della Joelette.

Dopo tanta fatica l’arrivo a Compostela tra gli applausi è stato il culmine, il regalo per i nostri sforzi. È stato bello perché sapevamo di aver fatto qualcosa di unico nel suo genere. Gli altri pellegrini, che abbiamo incontrato nel cammino e che sono diventati parte della nostra storia ci hanno applaudito. Per manovrare la Joelette abbiamo fatto un corso, non è facile guidarla, c’è bisogno di equilibrio e collaborazione. Prima del viaggio ci siamo allenati nei sentieri della nostra zona. All’inizio andavamo a sentimento, poi abbiamo organizzato dei turni per non stancarci troppo tutti. Joelette è una sedia particolare che permette di attraversare anche percorsi sterrati. Le discese sono la parte più complicata. Le abbiamo affrontate con il lavoro di squadra.»

«Sono molto orgogliosa di questi ragazzi, si sono messi in gioco, dati da fare – Commenta Michela, ideatrice dell’impresa – Hanno dimostrato che le differenze non sono mai un ostacolo ma una possibilità di conoscere l’altro, necessaria per conoscere se stessi. A 18 anni hanno fatto 902 km con leggerezza, ironia, complicità, prendendosi in giro.»

«Il Panathlon Club Pesaro ha voluto premiare questa realtà, un’impresa sportiva ma anche una storia di amicizia e generosità – Spiega il presidente del Club pesarese, Angelo Spagnuolo – Questi ragazzi rappresentano quella gioventù che fatica tanto, che ha valori, passione, sogni e voglia di realizzare degli obiettivi. Abbiamo tante cronache che parlano di devianza giovanile, stereotipi che dipingono i più giovani come persone senza interessi e passioni. Loro dimostrano che invece c’è una gioventù sana. I giovani di oggi hanno una grande cura per l’ambiente, hanno riscoperto il km0, tengono in vita tante tradizioni storiche del territorio, che negli anni ’80 e ’90 erano state trascurate.»

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