QUESTURA
Nell’ultimo anno aumentati furti, rapine e truffe informatiche
Il report della Polizia nella provincia di Pesaro e Urbino

〉 PESARO 13 apr 2022
L’analisi dei dati riferiti al periodo dal I aprile 2022 al 31 marzo 2022, in raffronto con quelli dell’anno precedente, non evidenzia sostanziali variazioni. Il contenuto aumento dei delitti denunciati alla Polizia di Stato o da questa scoperti (2412 rispetto ai 2364 dell’anno precedente), risulta infatti riconducibile alla progressiva ripresa delle attività economiche e sociali per l’attenuarsi delle misure per il contenimento della nota pandemia.Particolarmente incisiva risulta l’azione di contrasto attuata dalla Questura, dai Commissariati distaccati e dai Reparti delle Specialità presenti sul territorio, con 717 persone denunciate in stato di libertà e 114 fermi/arresti eseguiti (rispettivamente 573 e 117 nell’anno precedete). Più in dettaglio per quanto concerne i reati che maggiormente incidono sulla sicurezza percepita dai cittadini, l’andamento non si discosta dal trend generale. I reati contro la persona, ad eccezione delle lesioni dolose, passate da 84 casi a106, non presentano particolari variazioni, così come le violenze sessuali (14 casi rispetto ai 15 registrati nel periodo precedente).

Per quanto concerne i reati contro il patrimonio, si evidenzia un leggero aumento dei furti (passati da 805 a 833) e soprattutto di quelli con destrezza (da 113 a 145), mentre in calo risultano quelli in abitazione (da 175 a 155). Le rapine passano da 19 a 30 casi, con un incremento, in particolare, di quelle consumate in strada (da 15 a 21 casi). Continua il trend in ascesa delle truffe informatiche, (da 230 a 267), anche in conseguenza del maggior utilizzo del web per gli acquisti, che ha caratterizzato il periodo della pandemia. In lieve discesa i danneggiamenti (da 213 a 206), mentre i reati connessi al traffico di stupefacenti restano sostanzialmente invariati (da 70 a 66 casi).

L’analisi dei dati effettuata dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura ha confermato la correlazione fra il graduale allentamento delle misure di contenimento del contagio da Covid-19, il ripristino delle attività economiche e sociali e l’incremento delle condotte criminali e conseguentemente delle misure di prevenzione e cautelari. In particolare, sebbene si siano registrati alcuni episodi di criminalità minore, come borseggi, scippi, furti in abitazione e su autovetture, i dati contraddistinti da un significativo incremento sono soprattutto quelli connessi alle misure di prevenzione sociale, come i DASPO urbani, i fogli di via, gli avvisi orali e le sorveglianze speciali di PS (19 FVO e 30 avvisi orali).

La ripresa delle attività sociali e della mobilità sono con ogni probabilità all’origine di molte delle denunce e degli interventi per casi di violenza, nonché della riproposizione della problematica delle condotte moleste da parte di gruppi di persone, per lo più giovani. Anche per quanto concerne quest’ultimo aspetto, l’adozione di misure di prevenzione ha consentito di infrenare efficacemente tali comportamenti (18 DACUR, la maggior parte dei quali emessi nei confronti di giovani, anche minorenni, che hanno dato luogo a situazioni di disagio e di pericolo in città, 4 DASPO nei confronti di altrettanti tifosi del calcio).

Nel periodo di riferimento la succitata Divisione ha speso un significativo sforzo nell’ambito dell’attività di certificazione e informazione antimafia (con un forte aumento delle partiche trattate rispetto all’anno precedente). Appare opportuno evidenziare, infatti, come la complessa situazione che il Paese sta affrontando a seguito della nota pandemia, abbia costituito uno scenario di interesse per la criminalità organizzata, caratterizzata da grandi capacità di adattamento ai mutamenti del contesto socio-economico ed in grado, pertanto, di cogliere nuove opportunità di infiltrazione nelle attività produttive locali di piccolo e medio profilo. In tale contesto l’attività info-investigativa e di monitoraggio svolta nei confronti di attività aziendali e di soggetti pregiudicati sospettati di mantenere legami con ambienti attigui alla criminalità organizzata, ha consentito, sino a questo momento, di contrastare efficacemente tali tentativi e di acquisire elementi indispensabili per l’emissione da parte della locale Prefettura di alcuni provvedimenti interdittivi antimafia.

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