QUALIFICAZIONI EURO 2020
Cinquina della Russia, ma San Marino ese tra gli applausi dello Stadium
0 punti, 51 gol subiti ma con la gioia di aver gonfiato una rete

SAN MARINO – RUSSIA 0-5

SAN MARINO [4-1-3-2]: A. Simoncini; D’Addario (dal 64’ Tomassini), F. Vitaioli, D. Simoncini, Palazzi; Censoni; Lunadei, Gasperoni (dal 46’ Ma. Battistini), Giardi; Berardi, Bernardi (dal 61’ Hirsch). A disposizione: Zavoli, S. Benedettini, Mularoni, Grandoni, Ceccaroli, Brolli, Nanni, A. Golinucci, Hirsch, E. Golinucci. Allenatore: Franco Varrella

RUSSIA [4-3-3]: Shunin; Petrov, Dzhikiya, Belyaev, Kudryashov; Al. Miranchuk (dal 64’ Komlichenko), Ozdoev (dal 59’ Zobnin), Kuzyaev; Ionov (dal 59’ Golovin), Dzyuba, Bakaev. A disposizione: Guillherme, Dzhanaev, Fernandes, Chistyakov, Karavaev, Semenov, Akhmetov, Zhirkov, Erokhin. Allenatore: Stanislav Cherchesov

Arbitro: Thorvaldur Árnason (ISL)

Assistenti: Johann Gudmundsson (ISL) e Andri Vigfusson (ISL)

Quarto ufficiale: Ivar Orri Kristjansson (ISL)

Reti: 3’ Kuzyaev, 19’ Petrov, 49’ Al. Miranchuk, 56’ Ionov, 78’ Komlichenko


Per la gara interna con la Russia, l’ultima del girone, Franco Varrella decide di cambiare di 8/11 la formazione scesa in campo dal 1’ con il Kazakhstan, confermando i soli Davide Simoncini, Palazzi (alla 50° presenza con la Nazionale) e Berardi. In porta va Aldo Simoncini, mentre le chiavi del centrocampo sono affidate a Luca Censoni. In attacco, una coppia di quasi omonimi: Berardi e Bernardi.

Nella Russia l’osservato speciale è Artem Dzyuba, ancora in corsa per la vetta dei cannonieri delle European Qualifiers e – probabilmente anche per questo motivo – destinazione privilegiata della manovra ospite. Ma non è il gigante con la casacca numero 22 a mettere la firma sullo 0-1, che arriva poco oltre il 2’: a farlo è invece Kuzyaev, lesto a spedire in rete un pallone rimasto vagante nel cuore dell’area biancoazzurra. Lo svantaggio lampo non toglie adrenalina ai ragazzi di Varrella, che non attendono nemmeno 60’’ per effettuare il primo tentativo verso la porta di Shunin, sperando di replicare quanto fatto lo scorso sabato contro il Kazakhstan: è troppo alto, però il coefficiente di difficoltà nel mancino che D’Addario decide di scagliare dalla lunga distanza, con palla che termina di molto lontana dai pali.

È una Russia che, spinta dalle svariate centinaia di supporters che affollano la tribuna lato monte, non smette di cercare Dzyuba e più in generale il gol. Ma al 13’ arriva un altro break sammarinese, con Gasperoni che conquista una buona punizione in attacco dalla quale nasce un angolo, il primo per i padroni di casa, tuttavia privo di esiti. Sull’altro fronte, D’Addario deve mettere il corpo per murare la botta di Bakaev, vicino al raddoppio con un mancino tutto potenza. Raddoppio che arriva al 19’, quando Kuzyaev cerca la conclusione a giro trovando un grande riflesso di Aldo Simoncini, impotente però sul successivo tap-in di Petrov.

Al rientro dagli spogliatoi manca all’appello Gasperoni, sostituito da Manuel Battistini. La Russia ricomincia subito forte e dopo 4’ raggiunge il tris con Miranchuk, che schiaccia in rete il cross potente di Petrov. Poco dopo Dzyuba ci riprova con una buona giocata nello stretto ed una conclusione che, smorzata, viene allungata in angolo da Simoncini. Passa una manciata di minuti e la Russia raggiunge il poker, stavolta con un gran destro a giro di Ionov su cui Simoncini non può intervenire.Al 24’ Aleksei Miranchuk cerca gloria su calcio di punizione, trovando sulla propria strada Aldo Simoncini. Che si ripete anche in chiusura di frazione, quando è ancora il centrocampista della Lokomotiv Mosca – due volte a segno alla Juventus nei recenti confronti di Champions League – a stuzzicarlo da piazzato: precisa e stilisticamente impeccabile la risposta del portiere biancoazzurro. In precedenza era stato il fratello gemello Davide a levare le castagne dal fuoco ai padroni di casa dopo una fuga di Bakaev sulla fascia e successivo assist per Dzyuba; il capitano russo avrebbe avuto agio nel battere a rete, ma il “collega” sammarinese chiude tutto con tempismo perfetto, negando al gigante avversario la tanto agognata gioia personale.

Col passare dei minuti i rossi alzano ulteriormente i giri del motore, sfiorando a più riprese il quinto gol. Al 58’ ci vuole un recupero miracoloso di Vitaioli per bloccare Dzyuba, ormai a tu per tu con Simoncini dopo il triangolo con Ionov. Poi è il palo a fermare la conclusione a botta sicura di Dzhikiya, prima che Kuzyaev gonfi la rete ma da posizione irregolare. Dagli spalti, sponda russa, si leva sempre più forte il nome di Dzyuba, invocato per la citata questione della classifica cannonieri. Ma ad avvicinare il pokerissimo, tra il 64’ e il 66’, sono Miranchuk e Petrov, le cui conclusioni mancano di precisione in maniera anche clamorosa, considerato lo sviluppo delle rispettive azioni.

Intanto Varrella getta nella mischia anche Tomassini e Hirsch. Quest’ultimo ha un pallone invitante e inaspettato al 68’, quando Belyaev si addormenta sulla propria tre quarti offrendo all’attaccante del Pennarossa la possibilità di cercare immediatamente la porta: il 20 biancoazzurro non ci pensa su due volte, ma il pallone che parte dal suo piede destro gira troppo, per la felicità di uno Shunin non del tutto padrone della situazione. Intanto la lotta tra Dzyuba e il gol continua. Al 71’ il capitano russo finalizza uno scambio veloce, a cui aveva partecipato con un bel colpo di tacco, gonfiando la rete da posizione irregolare. Dopodichè, al 74’, non è abbastanza lesto nel mettere il piede sul cioccolatino recapitatogli da Bakaev al termine di una fuga sulla sinistra.

Capito l’andamento della serata, il centravanti in maglia rossa sceglie di mettersi a disposizione dei compagni, confezionando al 74’ il passaggio filtrante che permette a Petrov di servire comodamente a centro area Komlichenko, il cui tocco ravvicinato vale lo 0-5. Il numero 19 russo ci riprova all’83’ con un piattone improvviso e preciso che esalta – una volta di più – i riflessi di Aldo Simoncini, grandioso nella risposta. Sull’altro fronte, un coast to coast di Filippo Berardi infiamma la tribuna nuova dello Stadium, quella presidiata dai tifosi di casa: l’attaccante della Vibonese è solo contro due uomini ma difende alla grande il pallone portandoselo fin dentro l’area di rigore, dalla quale, con poco specchio a disposizione, calcia potente costringendo Shunin alla respinta in angolo.

In chiusura c’è tempo per il capitolo finale della querelle tra Komlichenko e Aldo Simoncini: il portierone biancoazzurro arriva anche su questa conclusione, incrementando ulteriormente il proprio voto in pagella in una serata certamente non semplice per i ragazzi sammarinesi, che per la grande generosità mostrata meritano ampiamente gli applausi con i quali il pubblico saluta la loro uscita dal campo e – di fatto – il loro commiato da queste European Qualifiers.

 

DA: FSGC

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