L’assessore marchigiana Bravi al Seminario nazionale della Fondazione Montessori di Chiaravalle

«La Regione guarda all’esperienza montessoriana con un occhio attento, perché aiuta a discernere e, quindi, a essere responsabili, valorizzando l’autovalutazione e la spontaneità che restano fondamentali per comprendere la vocazione e l’attitudine di ogni persona».

 

Lo ha detto l’assessore della Regione Marche all’Istruzione e al Lavoro, Loretta Bravi, nel suo intervento al Seminario nazionale della Fondazione Montessori di Chiaravalle. Tra i relatori, Luigi Berlinguer (già ministro dell’istruzione) e Guglielmo Loy (segretario confederale Uil per il lavoro).

Al Teatro Valle si è parlato della “Scuola per la vita, un lavoro per la vita”, nella due giorni che ha richiamato esperti a dibattere sull’alternanza scuola-lavoro, partendo dall’esperienze educativa della prima infanzia. “Attraverso l’esperienza montessoriana l’alunno si motiva e orienta: questo da grandi è più difficile se non si è accompagnati da piccoli”, ha detto l’assessore.

Ha poi aggiunto: «L’azienda inizia a scuola. Le conoscenze, le competenze, le capacità si acquisiscono dalla tenera età, nell’impatto naturale con la realtà». Il rischio del sistema educativo tradizionale è quello di “separare la sfera del sapere da quella del fare. I nostri giovani pagano questo prezzo, a causa di una corsa solo all’istruire che non completa, però, la formazione, a sua volta legata non solo ai primi concetti acquisiti, ma all’esperienza, all’apertura alla realtà. L’educazione è soprattutto una questione di metodo. Invece siamo ancora alla diatriba che vede la scuola da un lato e il lavoro dall’altro, in una difficile e complessa relazione”.

La Regione ha legato le deleghe amministrative dell’istruzione e del lavoro con quella della formazione: «Scelta giusta, perché è la chiave di volta che permette un dialogo tra il sapere e gli sbocchi occupazionali», ha ribadito l’assessore. Il metodo scelto dal governo regionale, attraverso i bandi del Fondo sociale europeo, ha concluso Bravi: «privilegiano un percorso che parte dalla scuola e offre opportunità per un accompagnamento al mondo del lavoro, motivando e approfondendo le competenze a seconda dell’età e degli sbocchi da intraprendere».

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