Marche, Toscana e Umbria: a Bruxelles prima tappa del percorso comune

L’idea di una cooperazione rafforzata tra le regioni dell’Italia di mezzo lanciata dal presidente Rossi adesso è un accordo.

Marche, Toscana e Umbria collaboreranno e si coordineranno su sanità, tutela del paesaggio e contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche sulla promozione di un’agricoltura non estensiva e di qualità, sullo sviluppo economico, formazione e lavoro, sulla realizzazione delle infrastrutture che possono rendere competitivo un territorio, su cultura e turismo, sulla gestione dei fondi europei e la partecipazione a progetti comunitari condivisi.

L’intesa è stata siglata mercoledì 15 giugno dai tre presidenti di Regione a Bruxelles, dove le tre regioni hanno anche annunciato la “fusione” degli uffici di rappresentanza che già coabitano nello stesso palazzo di Rondpoint Schuman.

L’accordo istituisce fino al 2020 un coordinamento politico e gruppi di lavoro tecnici per affrontare meglio i problemi comuni, i nodi della mobilità e dei trasporti, guadagnare migliori economie di scala e contare di più appunto in Europa. Le tre giunte si riuniranno in plenaria almeno due volte l’anno: un’alleanza, una gestione ‘associata’ di politiche e servizi oggi e domani forse qualcosa in più. Fu Rossi a lanciare l’idea di una macroregione dell’Italia del centro ad ottobre dell’anno scorso. Sono seguiti incontri, consultazioni ed anche un libro , “L’Italia centrata”. Toscana, Umbria e Marche fanno insieme  il 12% del Pil nazionale, con sei milioni di abitanti che sono un italiano su dieci. Insieme potrebbero ulteriormente crescere.

Alcune collaborazioni sono in grado di partire da subito, per altre serve un passaggio nazionale. Le tre Regioni stanno definendo un percorso per realizzare un’ unica centrale per gli acquisti in sanità, ma anche per servizi di pulizia, lavanderia e ristorazione, guardiania e vigilanza a vantaggio del più vasto universo degli enti pubblici. Si studiano anche una o più iniziative per promuovere quel brand condiviso che fa assomigliare tra loro il trio regionale, cerniera tra l’Adriatico e il Tirreno. Si pensa a progetti comuni nel campo delle relazioni e della cooperazione internazionale, incentivi per le imprese da ricondurre a procedure e format condivisi e il lavoro da fare assieme sul numero unici europeo per l’emergenza. C’è anche la ferma volontà di accordare i suoni su comuni progetti ‘transfrontalieri”.

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