Vinitaly 2018: il saluto iniziale del presidente di VeronaFiere Maurizio Danese

Buongiorno a tutti e grazie della vostra presenza. Gentili ospiti, Signori e Signore Benvenuti alla 52^ edizione di Vinitaly. Il vino è il frutto della terra. E di molto lavoro dell’uomo. Per farlo ci vuole amore, impegno, passione. Da oltre mezzo secolo, Vinitaly racconta questa passione. E oggi, insieme ai padri fondatori del vino italiano e di Vinitaly, ci sono le generazioni che scriveranno la storia dei prossimi 50 anni. Per questo l’edizione del Cinquantesimo è stata l’occasione per progettare il futuro, partendo dalla nostra esperienza nel settore. Quest’anno Fiera di Verona festeggia i 120 anni di attività. Un anniversario a cui arriviamo dopo la trasformazione in società per azioni, accompagnata da un piano industriale che prevede investimenti rilevanti. Innovazione digitale, infrastrutture, analisi dei mercati e sviluppo internazionale: sono alcune delle linee di sviluppo che abbiamo individuato per il nostro futuro. La nuova forma giuridica ci consente di muoverci con più rapidità. Così da cogliere le opportunità di crescita in una economia liquida e in continuo cambiamento. Per capire a fondo come si strutturano i mercati dei settori che rappresentiamo con le nostre rassegne, approfondiamo gli scenari e costruiamo ponti. Vogliamo favorire in ogni modo la presenza in forma aggregata del made in Italy sui mercati mondiali. Come nel caso del vino. L’ampio progetto di ricerca “Il futuro dei mercati, i mercati del futuro” di Vinitaly-Wine Monitor Nomisma ha proprio questo obiettivo. Analizzare il posizionamento dell’export di vino italiano e dei competitor negli ultimi 10 anni, per cogliere le tendenze di consumo e di crescita dei principali mercati target nei prossimi 5. E’ un progetto aperto, a favore di tutti i protagonisti della promozione del settore che vogliano parteciparvi. Gli elementi sin qui emersi e in parte già presentati in conferenza stampa a Roma, insieme allo spaccato sugli Stati Uniti d’America, oggetto del talk show che seguirà, forniscono spunti di grande interesse. Ci sono molte opportunità inesplorate per il vino italiano. Sia in aree che vengono considerate mature, come gli USA, sia in quelle con un forte potenziale come la Cina.
E vi è un’intera fascia nel Centro Sud del mondo, totalmente da scoprire per il nostro export. Denominatore comune, se vogliamo cogliere queste occasioni e diversificare realmente i mercati, è la necessità di essere presenti come sistema e non come individualità. Solo attraverso un progetto di promozione di sistema oggi è possibile per il vino italiano crescere in valore ed espandere la presenza all’estero. Cina, Russia, USA, e prossimamente Sud America sono aree che presidiamo costantemente, anche attraverso le attività di Vinitaly International e della Vinitaly International Academy. E sulle quali lavoriamo e lavoreremo sempre di più in stretta collaborazione con ICE, non solo nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del made in Italy.
Per questa edizione sono 58 i paesi target selezionati per l’incoming con alcune migliaia di incontri commerciali già fissati. Il nostro ragionamento non si discosta da questa logica di aggregazione anche quando parliamo di sistema fiere. Con le Fiere di Parma abbiamo costituito la società VPE (Verona Parma Exhibition) con l’obiettivo di organizzare iniziative congiunte per la promozione nel settore wine&food, acquisendo a tale scopo il 50% delle quote di Bellavita Expo. Si tratta di una società inglese specializzata nel trade show per il settore agroalimentare made in Italy, che presidia alcuni mercati strategici per il vino e il food italiani: Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Canada, Messico, Stati Uniti d’America e Thailandia. Ma nel nostro orizzonte c’è anche il Sud America. Martedì presenteremo infatti la start up Wine South America promossa attraverso la nostra società controllata Veronafiere do Brasil, in programma a settembre nello stato di Rio Grande do Sul. Anche sul fronte della digital trasformation e del Vinitaly 4.0, stiamo portando avanti numerosi progetti, con l’obiettivo di aiutare i nostri espositori a capitalizzare sempre di più il loro investimento. E quindi stiamo lavorando intensamente, grazie anche alla loro collaborazione, sulla profilazione di tutte le categorie di visitatori, distinguendo bene quelli professionali dai wine lover. In quest’ottica, abbiamo potenziato Vinitaly and the City, coinvolgendo in modo più ampio la Città e la provincia. Questo ci ha consentito di coinvolgere 35.000 wine lover e appassionati nelle iniziative fuori dal quartiere, e di controllare le presenze dei visitatori nei padiglioni espositivi, selezionandoli da 150 mila nel 2015 a 128 mila nel 2017. Al contempo, Vinitaly ha incrementato la percentuale di visitatori esteri al 38% sul totale con 30.200 buyer accreditati, provenienti da 142 Nazioni. Un altro strumento tecnologico innovativo è la Vinitaly Directory in tre lingue, tra cui il cinese. Che mette in contatto l’espositore con i buyer internazionali, permettendo una ricerca profilata di informazioni e favorendo l’attività commerciale tutto l’anno. I vini ad oggi inserirti e proposti dagli espositori di Vinitaly nella Directory sono oltre 15.100 di 4.370 aziende. Quest’anno Vinitaly cresce anche nelle presenze estere (+25%).
Il quartiere espositivo è sold out da dicembre. Ultimo ma non meno importante è il forte impegno, di risorse e progetti, che stiamo mettendo nel miglioramento delle infrastrutture. In modo da contribuire anche a ridisegnare la Zona Agricolo Industriale, dove dal 1948 abbiamo la nostra sede e il quartiere espositivo. Tra gli interventi più importanti in fase di realizzazione ci sono il raddoppio dei posti auto nei parcheggi in viale dell’Industria, per un intervento complessivo di oltre 16 milioni di euro e la ristrutturazione conservativa delle Gallerie Mercatali, che abbiamo utilizzato per la serata di Gala di Vinitaly e di cui ora completeremo il restauro. Il nostro intento, per quello che ci compete, è quello di essere anche per l’Amministrazione cittadina, così come per le Istituzioni del Paese, uno strumento di sviluppo economico e, in questo caso, urbanistico. Uno dei nostri asset e vantaggi competitivi è quello di essere inseriti in un territorio produttivo molto dinamico e dentro a una delle città più belle d’Italia, ricca di storia e cultura. E il vino, per il nostro Paese, è diventato l’ambasciatore di questi valori positivi che ci vengono riconosciuti e ci fanno apprezzare nel mondo. Perché, come ricordava Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, paese a cui è dedicata l’edizione 2018 di Vinitaly: “non ci può essere un buon modo di vivere, dove non c’è un buon modo di bere”.

Grazie e buon Vinitaly 2018!

— Maurizio Danese

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